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Fumetti sul cellulare

di Daniele D'Aquino

 

C’erano una volta i cellulari, semplici apparecchi con cui si poteva telefonare e al massimo inviare qualche sms. Al servizio di base si sono via via aggiunte sempre nuove funzionalità e oggi possiamo utilizzare i telefonini come fotocamere, videocamere e piattaforme per videogiocare. E’ proprio l’aspetto ludico ad interessarci, poiché in questo appuntamento parleremo per la prima volta di mobile-games.

Ormai l’adozione diffusa del linguaggio di programmazione J2ME (Java 2 Micro Edition) e gli schermi sempre più sgargianti e definiti, consentono ai nostri cellulari di trasformarsi in piacevoli passatempi, ideali per ammazzare l’attesa dal dentista o per vincere la noia durante una lezione. Così gran parte delle software house hanno cominciato a sviluppare videogiochi per telefonini e a convertire i principali titoli per PC, Playstation e Arcade: Sprinter Cell, Prince of Persia, Rayman 3, Puzzle Bubble, Pang, Fifa 2003, Doom, MotoGP solo per citarne alcuni.

La Nokia ha addirittura unificato il concetto di telefonino e console portatile, creando il rivoluzionario N-Gage, il cellulare nato per giocare.

Uno dei primi personaggi ad essere stato sviluppato in versione mobile è Martin Mystère, che si conferma l’antesignano tecnologico del fumetto italiano.

“Quando i teschi saranno riuniti inizierà la Nuova Era. Così racconta la leggenda Maya. Il primo teschio venne trovato nel 1926 a Lubantuun, Yucatan. Ora qualcuno lo ha rubato. Contemporaneamente Java sembra essere sparito. Martin riceve una misteriosa telefonata. Deve andare in Sudamerica, scoprire cosa è successo a Java e risolvere il mistero dei teschi di cristallo.” Questa la trama di “Martin Mystère e la Macchina del Chaos” un platform sviluppato nella fine del 2002 dalla Trecision, software house che purtroppo chiuse i battenti pochi mesi dopo.

Il nostro compito sarà quello di far esplorare a Martin i cinque livelli del gioco, raccogliendo tutti i teschi e stando attenti a non farsi uccidere dai mostruosi nemici che gironzolano stolidamente nella giungla.

I difetti sono parecchi, a partire dalla grafica piatta (spesso si fa fatica a distinguere lo sfondo dagli elementi “sensibili” su cui poter saltare) e dal sonoro mediocre, fino ad arrivare ai movimenti legnosi di Martin, che procede muovendo unicamente il bacino a destra e a sinistra, privo di articolazioni alle ginocchia. Aggiungiamo anche che la mitica pistola a raggi del BVZM qui spara proiettili grossi come palle da tennis…eppure, eppure nonostante tutto il gioco si rivela un piacevole svago, grazie anche ad un giusto grado di difficoltà, che ci invoglia a continuare fino a portarlo a termine.

Un anno dopo è uscita la conversione mobile di uno degli FPS più innovativi degli ultimi tempi, soprattutto dal punto di vista grafico. Sto parlando di “XIII”, lo smemorato personaggio creato nel lontano 1984 da Jean Van Hamme e William Vance, che in questi vent’anni di pubblicazioni ha venduto complessivamente quasi dieci milioni di copie.

La versione per PC vanta una rivoluzionaria colorazione dei poligoni, detta “cell-shading”, che dà al videogioco uno spettacolare aspetto cartoonesco. Naturalmente era impossibile riprodurre una tale tecnica sul telefonino, ma comunque la grafica risulta molto gradevole e dettagliata, concedendosi un effetto fumettistico nelle numerose onomatopee testuali che accompagnano il discreto sonoro. La trama ricalca fedelmente quella originale: il videogioco inizia infatti con il risveglio di XIII su una spiaggia, in stato di amnesia, ferito alla testa da un’arma da fuoco…

Seguiranno 8 livelli pieni di azione, intrighi e cospirazioni; aiutati dalla bella Jones dovremo far luce sul nostro passato e discolparci dall’accusa di… aver ucciso il presidente degli Stati Uniti!

Il gioco è divertente e abbastanza variegato; l’unica pecca è la scarsa longevità, ma per fortuna, usciti vittoriosi dallo scontro finale con La Mangusta, ci verrà fornito un codice che sbloccherà la modalità “carnage”, per rituffarci nell’avventura contro nemici più cattivi e più resistenti.

 

(20/11/2004)

 

   

 

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