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300 di Antonio D'Alessandro
Ora che Miller ha ridato l'ok per gli adattamenti cinematografici dei suoi fumetti dopo l'ottimo Sin City, nel 2006 esce 300, diretto da Zack Snyder (già registra del remake de L'Alba dei morti viventi), con un successo notevole che ha portato anche in Italia una vera e propria 300-mania: tutti quanti hanno gridato al miracolo, lo esaltano considerandolo come uno dei migliori film usciti in questi ultimi anni e non c'è nessuno che non motteggia il famoso urlo di Re Leonida "Questa è Sparta!"; d'altro canto ci sono i soliti detrattori che bollano il film come troppo violento, che incita alla guerra o preferiscono accusare le inesattezze storiche del plot. Nel mio giudizio non starò tanto a fare discorsi prolissi circa ciò quanto al fatto che il film in realtà risulta tutto fumo e niente arrosto ed è stato eccessivamente sopravvalutato. Portare sulla pellicola 300, comunque, non deve essere stato facile, si deve considerare che il fumetto non raggiunge nemmeno le 100 pagine, quindi una delle preoccupazioni di Snyder sarà stata quella di allungare il brodo in modo da far rientrare il tutto nelle 2 ore canoniche, peccato però che le scelte fatte dal registra siano state alquanto infelici: sono stati aggiunti nuovi personaggi come il politico corrotto Theron (Dominic West) ed è stato dato maggiore risalto alla Regina Gorgo (Lena Heady) e al rapporto con il suo marito Leonida, solo che, oltre a non aggiungere niente di particolare alla storia, risulta sottotono, anzi, da un fastidioso retrogusto di soap-opera. Altro errore fatale è stato quello di mettere una componente fantasy assolutamente fuori contesto: cosa centra la magia con la storia? E perché gli immortali vengono raffigurati come goblin? E poi è stato davvero necessario che il lupo fosse fatto al computer?
Anche le scene di combattimento, che dovrebbero essere la portata principale, vengono penalizzate da una sceneggiatura assolutamente inadeguata: lo slow-motion a carrellata se all’inizio può piacere (rende veramente bene quando, durante il primo combattimento, la scena si focalizza solo su Leonida) alla fine diventa fin troppo indigesto (viene addirittura usato anche nelle scene con la Regina Gorgo!) e la voce narrante di Dilios sembra un bollettino di guerra, diventando immediatamente insopportabile. Il sonoro presenta sia alti che bassi: se il trailer Sin City ha avuto la buona Cells dei The Servant, 300 ha l’onore di avere i grandiosi Nine Inch Nails con la strumentale Just Like You Imagined che stranamente riesce ad entrare nel contesto, a differenza della restante colonna sonora che alterna brani esotici a canzoni metal, per non parlare poi del doppiaggio italiano, sempre sottotono e poco incisivo, specie se lo confrontiamo con le voci originali… solo l’onnipresente Alessandro Rossi riesce a svolgere un ottimo lavoro, doppiando Serse.
Purtroppo come potete capire 300 presenta più pregi che difetti, quindi, solo per una questione affettiva, gli do la sufficienza stentata, mi rammarica il fatto che il risultato finale non sia buono, non vorrei dirlo, ma se Frank Miller anziché partecipare come produttore esecutivo avesse co-diretto il film, il risultato sarebbe stato migliore. In questo momento Snyder si sta occupando del film su Watchmen e mi auguro con tutto il cuore che almeno questo possa davvero rendere omaggio al capolavoro di Alan Moore, ma tanto allo spettatore medio discorsi del genere non interessano, e non dubito che qualche altro registra sia interessano a portare sul grande schermo qualche altro lavoro di Miller, principalmente a scopo di lucro… Ma piuttosto, perché non fare un film decente su Il ritorno del Cavaliere Oscuro?
300 ™ & © Frank Miller
(1/05/2007)
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