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Mark Waid di Danilo Guarino
Hai fatto un ottimo lavoro sia con i personaggi Marvel che con quelli DC, lavorando sull'idea del "back to the basic". Così, quali sono le letture che ti hanno maggiormente influenzato?
Il primo fumetto che lessi fu da ragazzino fu BATMAN #180 del 1966, il primo numero di Batman dopo che il Telefilm con the Adam West TV iniziò negli Stati Uniti. Da allora non riuscii a staccarmi, ma debbo dire che non e' stato questo il fumetto che mi ha influenzato di più da ragazzo. Fu ADVENTURE COMICS #369, by Jim Shooter e Curt Swan. E' una classica storia della Legione dei Supereroi piena di sentimenti, umorismo e cliffhanger, e la struttura della soggetto di base è un influenza che si può vedere nei mie lavori attuali.
Attualmente lavori su due icone dei fumetti, con i Fantastici Quattro e con Superman. Quanto è difficile cercare di portare ai lettori una versione di questi personaggi per il nuovo millennio? Qual'è la cosa divertente di scrivere le storie di Superman e dei Fantastici Quattro?
La cosa più difficile con Superman è ricordarsi che definiamo gli eroi mondiali, in questo paese, in maniera differente dal 1938 quando Superman debuttò. Ho iniziato a realizzare che parte del problema potesse essere questo, in questi giorni e anni sembra più irrealistico avere qualcuno con queste abilità e poteri che scelga di andare in pubblico indossando un grande mantello rosso. Finora, la risposta alla domanda era "perchè era la cosa giusta da fare". Ho voluto dare una risposta più profonda di questa e penso ne abbiamo trovata una più interessante. L'identità di Superman è più che un semplice collegamento al bisogno di Clark di far parte del mondo senza farne davvero parte. E' legato al suo desiderio di esplorare il suo retaggio alieno ed al bisogno di controllare il proprio destino. Con i Fantastic Four,la parte più difficile è competere con i primi 100 numeri della serie realizzati negli anni 60 da Stan Lee e Jack Kirby, che hanno prodotto quello che io reputo sia il più bel fumetto di supereroi di tutti i tempi. Jack era il Grant Morrison di allora; egli introdusse in ogni numero nuove idee e nuovi concetti e sento il bisogno di fare lo stesso. E' difficile! Entrambe le serie sono difficili .La parte divertente è scrivere dei personaggi amandoli e sentendo lo stesso amore DA loro.
Hai lavorato con molti disegnatori come Pacheco , Yu, Wieringo. Quant'è differente lavorare con questi disegnatori? Il tuo soggetto e' uguale per tutti i disegnatori? E quando senti che c'è realmente un lavoro di squadra?
Di solito scrivo un soggetto dettagliato per tutti i miei disegnatori, ma per qualcuno come Wieringo o Kitson, i miei più frequenti collaboratori, abbiamo lavorato insieme per così tanto tempo negli anni che leggono nella mia mente, così come posso anticipare le loro intenzioni. Significa meno direzione nel soggetto scritto e più (molto divertenti) collaborazioni telefoniche. Con questi ragazzi e pochi altri, so di avere un vero lavoro di gruppo. Sento di potermi rilassare e credere nei miei disegnatori dandogli ciò che vogliono, realizzando così una storia che sento come mia.
Qual'e' il progetto dei sogni per Mark Waid?
Lo stai leggendo. E' BIRTHRIGHT.
Quant'è diverso dallo scrivere una storia supereroistica, scriverne una di science fiction come in Empire? Com'è nata l'idea di un mondo regnato dal male?
Strutturalmente non c'è differenza, perchè per ogni genere di storia cerco di iniziare a lavorare con i personaggi e lasciare la mia storia al di fuori di essi. Ma l'attitudine nel prendere la tastiera è differente. Con le storie di supereroi sento il bisogno di mantenere i miei personaggi come simboli di ispirazione. Con Empire non c'è questo problema. L'idea di Empire nasce anni fa, quando insieme al mio amico e editor Brian Augustyn lavorammo su THE COMET per la Impact Comics e giocammo sull'idea di avere come personaggio principale un cattivo. Era una sfida realizzare una serie regolare su un super-cattivo senza eroi: è divertente!
Hai lavorato anche come scrittore per il Who's Who della Dc. Cosa ricordi di quei giorni?
Amo scrivere quel tipo di cose, così posso lavorare con i miei ricordi. In una maniera simile in quel periodo, ho dovuto scrivere il testo di un set di trading card della DC, ma avevo solo 24 ore ed erano 180 card! Ho lavorato il più velocemente possibile, producendo 10 card a ora, una ogni 6 minuti!
"Kingdome come" e' stato un albo che avuto critiche opposte. Cosa ricordi di questo lavoro? Hai avuto la stessa soddisfazione con il sequel "The Kingdom"?
No. The Kingdom fu un fiasco, ma alla fine ha portato l'Hypertime e gli OFFSPRING one-shot, dei quali sono particolarmente orgoglioso. Per quanto riguarda KINGDOM COME, sono contento che negli anni i fan lo abbiano apprezzato: è difficile sbagliare quando lavori con qualcuno come Alex Ross.
Hai lavorato per entrambi le grandi aziende dei comics, quali delle due ti ha dato più soddisfazioni?
Generalmente, direi che amo i personaggi DC perchè sono cresciuto con loro, ma amo anche i Fantastici Quattro, così direi che è un pareggio!
Progetti futuri?
Un'alta miniserie di EMPIRE il prossimo anno, più FANTASTICI QUATTRO e un altro progetto top-secret per la DC a Settembre dell'anno prossimo! Grazie per le domande e i miei migliori auguri!
La redazione di AmazingComics.it ringrazia Mark Waid per l'incredibile gentilezza e disponibilità che ha dimostrato nei nostri confronti
(21/11/2003)
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