Jonathan Steele #50

di Stefano Perullo

 

Jonathan Steele (c) Sergio Bonelli EditoreCosa è accaduto a Parigi? Della gloriosa capitale morale dell’Europa unita non resta che un cumulo di macerie apparentemente disabitate. Un enorme ed apparentemente infinito muro divide quel che resta della Ville Lumiere in due parti; da una parte macerie, miseria, solitudine, disperazione, dall’altra il sogno di poter trovare qualcosa di meglio, aspirare in una poco probabile vita migliore. In questo scenario post catastrofico troviamo un Jonathan Steele poco più che adolescente. Cerca disperatamente di trovare qualcosa da mettere sotto i denti ed una strada per poter valicare i muro. Ma come è possibile che il giovane Jonathan si trovi in una Parigi futura? E come è possibile che le macerie sembrano abitate solo da lui e da una giovane, ma non meno attraente, Miriam Leclaire?

 

Stacco. Oggi, la nostra realtà. E se fosse tutto falso? Se le avventure di Jonathan Steele fossero solo le fantasie di un povero malato di mente? Se Miriam fosse solo la consorte devota di un uomo che necessita di cure mediche? E se quelle cure gli fossero somministrate dalla dottoressa Jasmine Rashad? E se la fervida fantasia di povero pazzo riuscisse a modellare sogni e persone creando un mondo governato dalla magia, in cui uomini e freak interagisco.

 

Stacco. Un luogo imprecisato dello spazio tempo. Jonathan Steele parla con qualcuno. Un qualcuno che lui conosce davvero bene, un qualcuno con cui ha convissuto per lungo tempo. Un essere potentissimo, una creatura senza freni inibitori, il cui unico scopo è quello di tornare alla vita. Jonathan sarebbe disposto a rinunciare alla sua vita attuale per iniziarne una nuova? Sarebbe disposto a mollare tutto per ripartire da zero? Forse la risposta a queste domande non è tanto scontata.

Con un turbinio di trame arriva in edicola il cinquantesimo numero di JONATHAN STEELE, la dinamica collana creata per la Sergio Bonelli Editore da Federico Memola, giovane e brillante sceneggiatore che non finisce di sorprenderci con le sue trame ben congeniate. Un albo che non tradisce le aspettative degli appassionati e nel quale l’autore si diverte a giocare con le certezze acquisite nel corso di questi primi 50 numeri. Un anniversario che non si limita ad essere una mera auto celebrazione del personaggio ma che si rivela essere un tassello fondamentale nel tessuto narrativo del biondo detective, un ideale ponte di raccordo tra i cinquanta episodi sin qui letti ed i prossimi cinquanta. Con questo episodio JS si conferma in assoluto una delle più gradevoli e divertenti serie dell’intera produzione della casa editrice di Via Buonarroti, un ottimo prodotto della narrativa seriale, estremamente dinamico e divertente; una perfetta macchina di intrattenimento capace di mescolare differenti generi narrativi, dalla commedia sentimentale all’azione tout court. Una nota di merito va anche a Sergio Giardo, illustratore di questo albo, un disegnatore che numero dopo numero mostra una piacevole maturazione verso uno stile sempre più pulito e gradevole, capace di illustrare tutte le diverse realtà ed i piani temporali in cui la storia è ambientata rendendoli tutti parimenti credibili e ben caratterizzati.

JONATHAN STEELE 50 è un segnale molto promettente al mondo del fumetto. Un segnale proveniente da una serie prodotta da un nugolo di giovani autori che stanno via via dimostrando che in Italia si può fare un godibilissimo fumetto seriale caratterizzato da una commistione di generi e finalizzato all’intrattenimento puro. Ma l’albo in questione è anche una risposta prepotente a tutti coloro che sembrano snobbare, per chissà quale preconcetto, un prodotto fresco, divertente e frizzante.

 

(19/5/2003)

 

   

 

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