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Lazzaro e Lazarus di Daniele D'Aquino
“Sono
previste altre storie con Lazzaro e Lazarus? In
questo periodo c'è il solito problema di tempo, sia per Ade, sia per me.
Probabilmente però, visto che ci è stato anche richiesto, prima o poi i
due si rincontreranno.” Rispondeva
così Andrea G. Pinketts
nell’intervista che aveva rilasciato ad AC un annetto fa e ora quel
“prima o poi” si è concretizzato nel numero 119 di Lazarus Ledd, “Delitti
nella nebbia” (brossurato, 100 pp. in b&n, € 2.20) Come
nel primo incontro, “Milano rosso sangue”, Larry va in trasferta nel
capoluogo lombardo, ma rispetto alle precedenti avventure dei due Lazzari,
questa è meno scanzonata. L’intera vicenda infatti ruota attorno ad una
delle pagine più nere della nostra Repubblica, la strage di piazza
Fontana. Era il 12 dicembre del 1969 quando un potente ordigno esplose
all'interno della sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza
Fontana a Milano, causando 16 morti e 90 feriti e segnando l’inizio
della cosiddetta “strategia della tensione”. Sono
passati più di trent’anni, ci sono stati numerosi processi ma ancora
non sappiamo la verità su quell’episodio. Ade
Capone abbraccia la tesi più accreditata, che vede tra i
colpevoli della strage un gruppo di movimenti neofascisti, protetti dai
servizi segreti deviati. Ad essere sinceri la trama ideata da Ade è un po’ contorta e inverosimile, comunque va fatto un grande plauso allo sceneggiatore piacentino, da sempre abilissimo nel mescolare fiction e attualità, affrontando spesso temi spinosi. Ciò
che ho apprezzato più di tutto è l’universalità della storia;
nonostante sia incentrata su un attentato ben distinto, legato alla realtà
italiana, assurge però ad emblema delle vittime innocenti di ogni vile
atto terroristico e di ogni meschino silenzio da parte dello Stato. Passando agli aspetti più leggeri, il punto di forza dell’albo è senza dubbio Lazzaro Santandrea, alter-ego di Andrea G. Pinketts e protagonista di tutti i suoi romanzi (a proposito, da poco è uscito l’ultimo, “Nonostante Clizia”). Ade,
grazie alla collaborazione dello stesso Pinketts, muove al meglio il
personaggio sfruttandone tutte le caratteristiche, tra cui il leggendario
senso della frase, e facendogli formare insieme a Larry una coppia ormai
collaudatissima. I disegni sono stati affidati al giovane Sergio Gerasi, in costante miglioramento. Rimane qualche magagna anatomica (alcune vignette presentano posture legnose e corpi sproporzionati), ma nel complesso la sua prova è più che positiva e si segnala per un uso accattivante del chiaroscuro e una buona interpretazione dei due Lazzari.
(5/62003)
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