Laida Odius

di Daniele d'Aquino

 

Laida Odius (c) Andrea G. Pinketts & Maurizio RosenzweigEra il 1995 quando la Phoenix, defunta casa editrice di Daniele Brolli, pubblicò la miniserie Laida Odius, scritta da Andrea G. Pinketts e disegnata da Maurizio Rosenzweig. A dieci anni di distanza le Edizioni BD ripropongono quelle avventure all’interno della collana Alta Fedeltà, aggiungendo due episodi rimasti inediti e una copertina realizzata per l’occasione da Alberto Ponticelli ed Emanuele Tenderini.

Laida Odius rappresenta (purtroppo) l’unica incursione fumettistica come autore del giallista milanese, anche se tra lui e le nuvole parlanti ci sono stati altri contatti. Da ricordare la collaborazione con Ade Capone, che ha fruttato due storie di Lazarus Ledd aventi come co-protagonista Lazzaro Sant’Andrea e “I vizi di Pinketts”, antologia proposta sempre dalle Edizioni BD, contenente la versione fumettistica di cinque racconti del nostro, realizzati da un folto gruppo di autori italiani, tra cui lo stesso Rosenzweig.

La miniserie è ambientata in una imprecisata metropoli del futuro chiamata Hinterland (Milano?) e racconta le gesta di Julius / Laida Odius, “un travestitone con una doppia vita: di giorno fa il lattaio e di notte è una specie di killer pagato da poveracci per uccidere altri poveracci.” A scatenare questo suo comportamento c’è una famiglia che non perde occasione per umiliarlo (“Zio Julius è un fallito”) e una serie di psicologi infami che invece di curarlo lo mortificano ancora di più…

Pinketts si dimostra abilissimo, nel fumetto così come nella narrativa, a delineare un microcosmo di personaggi grotteschi e sopra le righe; lo scrittore getta il suo sguardo sarcastico su un mondo meschino e iper-consumistico (“Il vero monumento storico di Hinterland però è il supermercato”), mescola sesso e violenza e si diverte a creare situazione estreme, allucinate.

Nessuno meglio di Rosenzweig, con il suo tratto sporco che sfocia volentieri nell’underground, poteva rappresentare un’umanità così sordida e meschina; il disegnatore asseconda alla perfezione il registro narrativo utilizzato da Pinketts, adattando il suo segno alle scene dinamiche così come a quelle più psicotiche dei deliri onirici del(la) protagonista.

Un plauso quindi alle edizioni BD per averci riproposto un volume così interessante, che all’epoca non riscosse il meritato successo.

 

Laida Odius, 110 pp. in b&n, brossurato, Edizioni BD, maggio 2005, € 10.

 

(2/1/2006)

 

   

 

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