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Super-eroi contro il fumo di Matteo Losso
Sono lontani i tempi in cui Ben Grimm, la sempre amabile Cosa dagli occhi blu dei Fantastici Quattro, dopo aver menato le mani con l’avversario di turno, decideva di accendere un sigaro o una sigaretta. Negli ultimi anni i ricercatori hanno scientificamente provato quanto il fumo nuoccia alla salute e come sia in relazione diretta allo sviluppo di numerose forme di cancro. Una vera e propria piaga sociale che ha convinto anche gli editor delle principali case editrici di comics statunitensi ad adottare severi codici di autodisciplina interna in merito a questa materia. Nelle serie destinate ad un pubblico di tutte le età, perciò, non vedremo mai più i supereroi intenti nella pratica del fumo: in quanto modelli ideali di comportamento, infatti, sarebbe illogico e diseducativo farli testimonial di una delle maggiori cause di decesso nell’odierna società occidentale. Ma probabilmente questo non basta. Evitare che gli eroi diano il brutto esempio, infatti, è solo il primo passo da compiere per un mezzo di comunicazione come il fumetto che, oltre a divertire, si presuppone possa veicolare anche importanti messaggi sociali, catalizzandoli specialmente verso una delle fasce meno protette: la “generazione X”. I ragazzi americani (e non solo), infatti, in qualsiasi momento della loro vita sono continuamente bombardati da spot e pubblicità, anche subdole ed occulte, che mostrano i fumatori come prototipi vincenti, persone riuscite nella vita che si circondano di belle donne ed automobili sportive. Preoccuparsi che gli “eroi di carta” non si comportino alla stessa maniera, dunque, è poca cosa rispetto ai miliardi che le multinazionali del tabacco investono periodicamente in sponsorizzazioni di eventi e campagne marketing. C’è bisogno di più coraggio, di affrontare i problemi per quello che sono e guardare in faccia alla realtà, ma non sono molti gli autori abbastanza bravi e coraggiosi per farlo. Judd Winick, lo scrittore di “Exiles”, è uno di questi. Arrivato alle redini della nuova x-serie Marvel da emerito sconosciuto, Winick è riuscito immediatamente a farsi valere e ad accontentare tutti i lettori, dai neofiti ai veri credenti più scafati. Finora a decretare il suo successo sono stati i dialoghi brillanti, la grande conoscenza del mondo dei comics Marvel e la capacità di plasmare personaggi intriganti e “realistici”. Con “Nuovi amici” (pubblicata in Italia a Luglio su “X-Treme X-Men” #16, Panini Comics) Winick si dimostra capace di fare qualcosa di molto più importante e difficile: dialogare con i lettori, esprimendo in maniera forte e precisa le sue idee. In una sola tavola, infatti, l’abile sceneggiatore condensa tutto il suo dissenso nei confronti delle ditte di tabacco e delle legislazioni che permettono loro di speculare sulla salute del popolo. E per riuscirci guarda la realtà attraverso la “lente deformante” costituita dal trasformista Morph, il membro più assurdo, scanzonato ed allegro degli Exiles. Una figura che fino ad oggi ci era stata mostrata solo nel suo aspetto più spensierato e, perciò, caratterialmente più vicino ai giovani lettori: dopo aver capito come fanno le multinazionali del tabacco ad accrescere impunemente i propri profitti, sentirlo affermare che sua madre è morta di cancro ai polmoni quando egli aveva solo tredici anni è un cazzotto che va dritto allo stomaco. E probabilmente darà qualcosa su cui riflettere sopratutto ai lettori tredicenni o giù di lì. Perchè i problemi, per essere risolti, devono essere affrontati, non nascosti. E’ necessario INFORMARE i ragazzi dei rischi a cui vanno incontro e questo non vale solo per questa palese e meritoria campagna contro il fumo. Il pericolo più grande, infatti, di qualunque problematica si tratti, è sempre lo stesso: l’ignoranza. Perchè se tutti fossero a conoscenza di come funzionano le cose, probabilmente il nostro sarebbe un mondo migliore. Un applauso, dunque, a Judd Winick ed alla sua arte, veicolo di emozioni e sensazioni, ma anche di riflessioni.
(1/7/2003)
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