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Daredevil,
il film
di
Matteo
Losso
Sabato
8 Marzo ho avuto la possibilità di assistere alla prima nazionale di “Daredevil”
il nuovo blockbuster hollywoodiano dedicato ad un personaggio dei fumetti Marvel.
Dopo i grandi successi ottenuti al botteghino da “X-Men” e “Spider-Man”,
la Casa delle Idee ha prestato un’altra delle sue icone alla grande
“fabbrica di sogni” per antonomasia, nella speranza di porre
nuovamente il proprio universo fumettistico all’attenzione del grande
pubblico sparso ai quattro angoli del globo. Diversamente dalle precedenti
pellicole, però, capaci di accontentare sia i cinefili che i Marvel
zombie più accaniti, i risultati di questa ultima “Marvel pellicola”
hanno lasciato un fan come me con un po' di amaro in bocca.
Le
fonti di ispirazione
“Daredevil”
trae chiaramente ispirazione non semplicemente dalla pluriennale saga a
fumetti di Devil, ma da un periodo ben preciso della sua lunga storia:
quello ideato dall’immenso Frank Miller. Il geniale autore
statunitense, infatti, nel periodo in cui ha scritto e disegnato la serie
del “diavolo scavezzacollo” ha praticamente reinventato il
personaggio, facendone il primo supereroe hard-boiled e creando attorno
a lui un clima ed un’atmosfera completamente nuove, ripulite e
“purgate” dagli abituali stilemi superoministici. Miller ha preso
Devil nelle sue mani, lo ha reso un personaggio maturo, completo e nuovo,
riscrivendone passato e presente, ma condizionandone inesorabilmente anche
il futuro: chiunque legga le storie che ha realizzato, infatti, leggerà
il materiale dedicato a Devil alla luce di quella che ne è unanimamente
considerata la versione migliore e “ufficiale”. E probabilmente
sono rimasto così deluso dal film proprio per via di questo background,
che a livello personale diventa ancora più esasperato: Miller ha iniziato
a scrivere e disegnare “Daredevil” con il n°186 ed è proprio
leggendo questa storia che sono diventato un appassionato di comics...
La
storia
Il
movie, come già accennato, sembra una sorta di rifacimento su pellicola
della saga milleriana, ma purtroppo se ne discosta in alcuni dei momenti
fondamentali e non riesce affatto a coglierne lo spirito. La storia,
comunque, ricalca abbastanza fedelmente la versione fumettistica del
character... Matt Murdock (interpretato da Ben Affleck) è
un bambino in una situazione difficile: sua madre è morta ed egli vive ad
Hell’s Kitchen, uno dei quartieri più popolari e malfamati della
città, insieme al padre Jack, pugile ormai sulla via del declino.
Sconvolto dopo aver capito che suo padre lavora anche come picchiatore per
il racket delle estorsioni, Matt ha un incidente e viene investito da
alcune scorie radioattive, che lo privano dell’uso della vista. Al
contempo, però, i suoi quattro sensi rimanenti diventano ipersensibili ed
il ragazzo sviluppa anche una sorta di “senso radar” che gli permette
di orientarsi nel buio eterno che ormai caratterizza la sua vita: questa
combinazione di elementi lo porta a raggiungere livelli di forza e
controllo fisico al di là delle capacità umane. Poi suo padre viene
ucciso, dopo aver rifiutato di truccare un incontro di boxe, e Matt decide
di studiare legge e diventare avvocato, a dispetto del suo handicap. Dopo
essere cresciuto ed aver raggiunto il suo obiettivo, però, il giovane
avvocato cieco si rende conto che non sempre la legge riesce a punire i
veri colpevoli e decide di vestire maschera e costume per combattere il
crimine anche nelle strade di Hell’s Kitchen.
All’inizio
del film troviamo Devil in una chiesa, apparentemente ferito a morte, che
attraverso una sorta di confessione con un prete inizia a raccontarci in
prima persona la sua storia in un lungo flashback. Così veniamo a sapere
delle sue origini e degli avvenimenti che hanno portato alla sua attuale
condizione, sopratutto delle persone che gli ruotano intorno e che di
recente hanno cambiato la sua vita... Innanzitutto Quesada, un
incallito criminale che Matt non riesce a far condannare per violenza
carnale nell’aula del tribunale e che, quindi, decide di colpire nelle
vesti di Devil, lasciandolo morire sulle rotaie della metropolitana anche
se avrebbe potuto salvarlo facilmente (?). Poi arriva anche Elektra,
interpretata dalla la splendida Jennifer Garner, la ragazza che
Matt ha sempre sognato: bella, intelligente, esperta in arti marziali (!)
e senza nessun pregiudizio nei confronti dei non vedenti... o degli
avvocati! Anche Elektra viene magneticamente attratta dalle qualità di
Matt e fra i due inizia un breve idillio, destinato ad interrompersi con
l’ingresso in scena del Kingpin e di Bullseye,
rispettivamente un boss del crimine organizzato ed un killer dalla mira
infallibile, i due villains del film, entrambi intenzionati ad uccidere i ragazzi...
I
difetti
Che
dire... Purtroppo si parte male sin dalla modifica alle origini del
personaggio. Nei fumetti Matt viene investito dalla scorie radioattive per
salvare un anziano che stava per essere travolto. Forse nel 2003 la
situazione originale non avrebbe retto, ma sarebbe bastato attualizzarla e
renderla più credibile, senza scomodare il coinvolgimento di Jack come
concausa dell’accaduto e dimenticare poi i possibili risvolti
psicologici. Vorrei proprio sapere, poi, a quale arguto produttore sia
venuto in mente di modificare il sopranome del pugile da “Battling”
a “Devil” per spiegare il nome del personaggio... Ma la nota
dolente è il tema attorno a cui ruota l’intera pellicola. Come già
accennato, questo film si ispira alle atmosfere create da Frank Miller,
autore, fra l’altro, di “Born Again” (“Rinascita”),
saga interamente basata sul concetto di redenzione e purificazione.
Ebbene, il film vorrebbe prendere spunto proprio dalle affascinanti
intuizioni di Miller, ma banalizza tutto in maniera semplicistica e
assolutamente incompatibile con le caratteristiche del Devil che abbiamo
conosciuto sulle pagine dei comics. Il tentativo di redenzione, infatti,
parte da un vero e proprio omicidio compiuto da Devil, quello di Quesada,
che non ha nulla a che fare con nessun fumetto di Devil e lascia davvero
increduli, perchè tradisce le basi stesse del personaggio e condiziona il
godimento del resto della pellicola. Ma il film, più in generale, anche
per un appassionato di cinema che non abbia nessun tipo di riferimento
fumettistico, si rivela essere solo l’ennesimo action movie ricco di
scontri ed azione, ma assolutamente privo di introspezione psicologica o
approfondimento dei personaggi, resi alla stregua di stereotipi o poco più,
senza quella complessità e profondità che è loro propria nei comics.
Insomma, un film che si lascia vedere, ma che alla fine della proiezione
si confonde fra altri mille e non lascia nulla, se non un po' di rimpianto
per l’occasione persa...
I
pregi
Se
sino ad ora mi sono soffermato sulle caratteristiche negative del film, c’è
comunque da riconoscere che anche questa pellicola ha alcuni pregi. Le qualità positive
sono essenzialmente da attribuire alla confezione del prodotto.
“Daredevil” è un film ad alto budget e, probabilmente, i soldi
risparmiati per gli sceneggiatori (!!!) sono stati dirottati su altri
aspetti della produzione e della post-produzione. I colori dominanti nella film, ad esempio, sono
scuri e “dark” e riescono a creare la giusta atmosfera “gotica”
risultando comunque sempre vivi ed attraenti, merito di un’ottima
direzione della fotografia e dell’utilizzo di materiali e pellicole di
“serie A”. Dall’inizio alla fine, poi, il film ci presenta scene
d’azione e di combattimento mozzafiato (ci mostra solo quelle,
purtroppo...), montate in maniera dinamica e con un utilizzo composto ed
integrato di quegli effetti speciali che rendono credibili, “reali” ed
adrenaliniche anche le incredibili evoluzioni nel vuoto del
protagonista. Soddisfacenti anche la resa visiva del “senso radar” e le
coreografie dei combattimenti, specialmente il primo “incontro-scontro” in un parco
giochi fra Matt e Elektra, che ai lettori attuali richiamerà
alla mente il combattimento fra Echo ed il Diavolo Rosso realizzato
da David Mack & Joe Queasada. Da lodare anche
la costruzione del costume di Devil, che riesce a renderlo abbastanza
“super” e al tempo stesso non ridicolo. Al di là della sufficienza anche
le figure di alcuni comprimari: Elektra (praticamente la co-protagonista,
bella, atletica ed elegante... davvero un’ottima scelta!), Foggy
Nelson (amico e collega di Matt, attorno a cui vengono costruiti i
siparietti comici del film) e Ben Urich (giornalista del Daily
Bugle, ben delineato in poche, essenziali battute).
Per
quanto mi riguarda, infine, essere riuscito ad assistere al film durante
la prima nazionale, inserita oltretutto nel contesto di una manifestazione
dedicata interamente ai comics come il Napoli
ComiCon di Napoli, mi ha
fatto apprezzare la proiezione in sala come momento di fruizione di
gruppo, dandomi la possibilità di condividere sorprese, emozioni e
delusioni con tante persone dal background comune.
In
conclusione
Se
siete lettori assidui dei comics di Devil, qualunque cosa io dica di certo vi precipiterete in
sala a vedere il film, ma ho paura che possiate restare delusi quanto me!
Ma capisco benissimo che non vi lascerete intimorire dalle mie parole...
Per chi non è un fan di Devil, invece, un solo consiglio... Se dovete
scegliere tra "Daredevil" e "Il pianista", andate e
vedere il film di Polansky. Se proprio ne avete voglia, vedete questo
“Daredevil” quando uscirà per il noleggio, a casa, con una pizza, una birra e
qualche amico: sarà l'atmosfera giusta per goderselo e male che vada, potrete sempre cambiare canale o decidere di
uscire...
Guarda il trailer di "Daredevil"
Daredevil ™ & © Marvel Characters, Inc.
(31/3/2003)
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